Thursday, September 22, 2011

Innovazioni & Rinnovamenti

C'è crisi, anzi lo scrivo meglio: CRISI.

Lo dicono tutti, lo dice la stampa, lo dice la borsa, lo dicono le economie mondiali, lo dice l'Euro...
lo dicono al lavoro...

cos'è tutto questo clima di negatività?

bisogna crederci: nelle difficoltà ci sono sempre grandi opportunità di cambiamento.

io sto passando un momento di difficoltà, prima mi disperavo, perchè non accettavo il "mettermi" in discussione.

Ora sorrido perchè mi piace buttarmi nella zona del NON-Comfort
:D

Friday, April 22, 2011

Solitudine...

... chi ha detto che la solitudine è brutta?
... chi ha detto che bisogna sempre stare con amici?
... chi ha detto che si è felici così?

la solitudine dà la possibilità
di riflettere
di pensare a te stesso
di essere te stesso intimamente senza aver la fretta di socializzare
di perdersi in mille pensieri
di aver più saggezza

la solitudine è necessaria per cambiare interiormente stato ... e così è stato per me ... :D

Tuesday, March 08, 2011

L’amore è un verbo, non un sostantivo…

L’amore non è una relazione. L’ amore mette in contatto due esseri. Ma non è una relazione. La relazione è qualcosa di concluso, è un sostantivo: è arrivata la conclusione, la luna di miele è finita. Adesso non c’è più gioia, né entusiasmo, ormai tutto è finito.

Puoi mantenerla in vita solo per mantener fede alle tue promesse. Puoi mantenerla in vita perché è conveniente e confortevole, ti coccola! Puoi mantenerla in vita perché non hai nient’ altro da fare. Puoi mantenerla in vita perché se la smantellassi, ti creeresti un’ infinità di complicazioni.

La relazione è qualcosa di completo, di finito, di concluso. L’amore non è mai una relazione, l’amore è un rapportarsi continuo tra due esseri: è sempre un fiume che fluisce, senza una fine. L’amore non conosce conclusioni: la luna di miele comincia e non finisce mai. Non è come un racconto che ha un inizio ben preciso e a un certo punto ha una fine: è un fenomeno continuo. Gli amanti finiscono, l’amorecontinua; è una continuità: è un verbo non un sostantivo.

Come mai l’uomo riduce a una relazione la bellezza di essere in contatto con l’altro? Perché ha tanta fretta? Perché rapportarsi è una situazione insicura, mentre la relazione dà una sicurezza, una certezza. Relazionarsi con l’altro è solo l’incontro tra due estranei che possono stare insieme anche solo per una notte e potrebbero dirsi addio il mattino successivo…chissà cosa potrebbe accadere domani? E noi abbiamo tutti una paura tale da dover rendere l’incontro sicuro e prevedibile. Vogliamo che il domani sia consono alle nostre idee, non gli permettiamo di seguire il suo corso. Ecco perché riduciamo immediatamente ogni verbo a sostantivo.

Ti innamori di una donna o di un uomo e immediatamente cominci a pensare al matrimonio. Vuoi trasformare l’amore in un contratto legale. Come mai? Perché la legge si intromette nell’amore? La legge si intromette perchè in realtà l’amore non c’è. E’ solo una fantasia, e tu sai che la fantasia sparirà; vuoi stabilizzarla prima che sparisca, prima che scompaia vuoi fare qualcosa che renda impossibile la separazione.

In un mondo migliore, con persone più meditative, con più bagliori di illuminazione diffusi sulla Terra, la gente amerà, amerà moltissimo, ma l’amore rimarrà un relazionarsi tra due esseri umani e non diventerà mai una relazione. Non sto affermando che il loro amore sarà solo momentaneo; anzi, in questo caso, con ogni probabilità il loro amore andrà più in profondità del vostro, avrà un intimità più elevata, racchiuderà più poesia e sarà più vicino a Dio. In quel caso ci sarebbero tutte le possibilità che il loro amore duri molto più a lungo di quanto durano ora le vostre cosiddette relazioni; ma quell’amore non sarà garantito dalla legge, dal tribunale o dalla polizia.

La sua garanzia sarà interiore; ci sarà un impegno preso dal cuore, ci sarà una comunicazione silenziosa. Se sei felice con qualcuno vorrai che la tua felicità aumenti sempre di più; se gioisci dell’intimità con qualcuno, vorrai esplorare sempre di più questa intimità. E ci sono alcuni fiori dell’amore che sbocciano solo dopo una lunga intimità. Ci sono anche fiori stagionali: in sei settimane sbocciano, e dopo altre sei appassiscono e spariscono per sempre. Ci sono fiori che impiegano pochi anni per arrivare alla fioritura, altri che ne impiegano molti. Più a lungo è il tempo impiegato più l’amore va in profondità.

…Dimentica la relazione e impara a relazionarti con un altro essere. Quando entri in una relazione, cominci a darla per scontata, sia tu che il tuo partner vi date per acquisiti: questo distrugge tutti gli amori. La donna pensa di conoscere l’uomo e l’uomo pensa di conoscere la donna: in realtà nessuno dei due conosce l’altro. E’ impossibile : l’altro rimane un mistero. E dare per scontato l’altro significa insultarlo, mancargli di rispetto.

Sei davvero ingrato se pensi di conoscere tua moglie. Come puoi conoscere la donna? Come puoi conoscere l’uomo? Sono esseri in evoluzione, non cose. La donna che hai conosciuto ieri, oggi non c’è più. Nel Gange è fluita moltissima acqua: quella donna è un’altra, è una persona totalmente diversa. Entra di uovo in contatto con lei, ricomincia da capo, non dare per scontato.

E tu, al mattino, guarda il viso dell’uomo con il quale hai dormito la notte scorsa. Non è più la stessa persona, in lui sono avvenuti moltissimi cambiamenti, al punto di essere incalcolabili. Questa è la differenza tra una persona e una cosa. L’arredamento nella camera è immutato ma l’uomo e la donna non sono gli stessi. Continua a esplorare, comincia da capo. Questo è ciò che intendo quando dico di relazionarsi all’altro, di essere in contatto con lui.

Relazionarsi all’altro significa che ricominci sempre da capo, tenti continuamente di familiarizzare con lui. Ancora e di nuovo vi presentate, continuate a scoprirvi a vicenda, tentate di vedere tutte le sfaccettature della personalità altrui. Cerchi continuamente di penetrare sempre più in profondità nei regni interiori dell’altro, nei recessi più intimi del suo essere. Tenti di svelare il mistero che non può essere svelato.

Questa è la gioia dell’amore: l’esplorazione della consapevolezza. E se entri in contatto con l’altro e non riduci questo relazionarsi a una relazione, per te l’altro diverrà uno specchio. Mentre esplori lui, inconsciamente esplori anche te stesso. Mentre vai in profondità nell’altro e conosci i suoi sentimenti, I suoi pensieri, le sue emozioni più profonde, conosci anche le tue. Ciascuna amante diventa lo specchio dell’amato, in questo caso l’amore diventa meditazione.…Quanto tempo è passato dall’ultima volta che sei stato "occhi negli occhi " con tua moglie? Oppure quanto tempo è passato dall’ultima volta che hai guardato tuo marito? Forse sono passati degli anni! Chi guarda la propria moglie? Dai per scontato di conoscerla a fondo. Che cosa potresti vedere di più? Sei più interessato agli estranei che a una persona che conosci: consci l’intera topografia del suo corpo,conosci le sue reazioni, sai tutto ciò che è già accaduto tra di voi accadrà di nuovo. E’ un ciclo che si ripete continuamente.

Non è così, in realtà non è così. Niente si ripete, mai, tutto si rinnova ogni giorno. Sono solo I tuoi occhi che invecchiano, e la tua facoltà di recepire che invecchia, è il tuo specchio che si impolvera e diventi incapace di riflettere l’altro.

Per questo ti dico: entra in contatto con l’altro, relazionati con lui: rimani continuamente in luna di miele. Continuate a cercare e a investigare l’uno nell’essere dell’altro per trovare nuovi modi di amarvi, per trovare nuovi modi di stare insieme. Ogni persona è un mistero incredibile, infinito, inesauribile e inestinguibile, al punto che non è possibile poter dire un giorno: “Ormai la conosco”. Al massimo potresti dire : “Ho fatto del mio meglio, ma il mistero rimane un misteroDi fatto, più conosci l’altro e più l’altro diventa misterioso. In questo caso l’amore è una continua avventura.


“Con te o senza di te” di Osho

Tuesday, March 01, 2011

Rivelazioni e rivelazioni

Mi son reso conto
che
sono passato
attraverso un'esperienza
che mi ha segnato
e cambiato dentro

ho imparato tante cose belle e brutte
comprendo molto di più rispetto il passato
capisco di più gli amori degli altri
sorrido davanti i visi felici di persone innamorate
rido per come vedo l'innocenza dei bambini

è l'amore che ti fa questo.
e mi rendo conto che dare amore genera altro amore
e ti porta ad esser felice dentro.

Thursday, July 29, 2010

Anima distrutta

quando dicono che la vita riserva sempre sorprese...
... mai più veritiera questa affermazione ...
... sapere che la persona a cui vuoi tantissimo bene ti ha fatto una rivelazione che ti cambia tutta la vita.
ti fa capire che è finita, e ogni domanda mia ha trovato la sua risposta come una rivelazione in paradiso.
...mi rimane ancora il perchè del non ci siamo rimessi insieme, con tutte le mille giustificazioni del caso... ma ormai ha perso di significato anche questo.

rammarico, tristezza e soprattutto poca voglia di vivere son i sentimenti che provo ora
devo assolutamente chiudere questa pagina che mi ha già fatto molto ma molto male...
... le sorprese della vita non sono sempre belle.

E' la vita e si va avanti comunque.

Friday, July 16, 2010

Quando finisce un amore ...

Quando finisce un amore si soffre, si soffre sempre…
Per esempio quando tu la ami ancora e lei non ti ama più
Quella è una sofferenza cruda, spietata, che ti toglie il respiro, che ti lascia senza fiato e senza certezze… Soprattutto quando lo scopri…Già, ma quando lo scopri? Bè, lo scopri quando lei te lo dice. Sì, perché lei te lo dice, prima o poi te lo dice, anzi, te lo DEVE dire, perché sei stato proprio tu a insistere: “Me lo devi dire, me lo devi dire! Se me lo devi dire, dimmelo, capito?”… E così, a forza di insistere, lei te lo dice: “Non ti amo più”… Ma che cazzo ti è venuto in mente di insistere così tanto? Certo, l’avevi intuito, anzi ne eri quasi sicuro, praticamente lo sapevi già, ma un conto è intuirlo esserne quasi sicuro praticamente saperlo già… E altro conto è sentirselo dire così, in faccia: “Non ti amo più”… In quel preciso momento sei percorso da una fitta, un dolore lancinante, sei disperato, rabbioso, ti viene da piangere e piangi, sì, è la verità: piangi! E urli, strepiti, fai veramente pena, per un attimo ti vedi da fuori e sì, è la verità: fai veramente pena… Allora lei, forse spiazzata dalla tua reazione, forse per cercare di renderti meno dolorosa la cosa, per cercare di ammorbidire, ti dice: “Ascolta, sai qual è la verità? Non è che non ti amo più, è che… è che forse non ti ho mai amato”… Meno male che me la voleva ammorbidire!... “Ma come non mi hai mai amato!?”… Così, oltre che disperato, ti senti preso in giro, tradito e stai per dare di matto… Allora lei, sempre nel tentativo di ammorbidire – che tu ormai la conosci bene e sai cosa significa per lei ammorbidire – ti dice: “Ma no, sai qual è la verità? Non è proprio che non ti ho mai amato, è che… è che forse all’inizio ti ho amato, ma poi”… “Ma come: forse!?”… Ah già, il forse è sempre per ammorbidire… “Ma che vuol dire: all’inizio ti ho amato? Che significa: all’inizio? All’inizio in che senso? I primi giorni, le prime settimane, quando? Scusa, ma se dici che forse all’inizio mi hai amato, allora sei pure bugiarda, perché se c’è un momento nel quale sicuramente non mi hai amato è proprio all’inizio, all’inizio ci si piace, c’è la passione, ma mica ci si ama, nemmeno io all’inizio ti amavo”… “Ah, lo vedi?” fa lei “Allora anche tu non mi hai mai amato!”… “No, no, no, non farmi incazzare, non rigirare la frittata, non stavamo parlando del fatto che io non ti ho mai amato, ma del fatto che tu forse mi hai amato solo all’inizio, che è una bugia bella e buona perché tu non potevi amarmi!”... Ormai sei arrivato al parossismo, ti sembra di vivere in un incubo e perdi ogni lucidità… “Io sì che ti ho amato da subito, anzi io ti amavo anche prima di conoscerti, io ti ho amato e ti amerò sempre, io giuro… io mi ammazzo!!!”... La carta del suicidio ha un effetto dirompente, ti sembra di aver fatto breccia, per un attimo sogni che lei ti dirà: “No amore mio, non è vero niente, io ti amo, scusa, scusa!”… E invece lei ti ammazza sul serio perché ti dice: “Sai qual è la verità? Che io ti ho amato, ma forse non ti ho mai amato… abbastanza”… Ecco, il “forse non ti ho mai amato abbastanza” è il top in fatto di ammorbidimento… “Ma come: abbastanza? Allora è questa l’unità di misura: abbastanza? L’amore si quantifica così, a dosi, a porzioni e rimanendo sul vago? Non lo sapevo! E’ come per le ricette: ti amo qb, quanto basta?”… Ma l’autoironia non funziona in questi casi, non ammorbidisce un cazzo, tu stai soffrendo, stai soffrendo per colpa sua, questa è la verità! Perché lei è immatura, o forse è insensibile, o forse è incapace di amare, forse è tutte e tre le cose messe insieme, è un’immatura insensibile incapace di amare, chissà se c’è un’espressione per riassumere tutto questo… C’è, c’è… E’ una stronza...


Quando finisce un amore si soffre, si soffre sempre…
Anche quando sei dall’altra parte: lei ti ama ancora e tu non la ami più
E tu glielo dici, glielo devi dire… In realtà hai fatto di tutto per non dirglielo, hai persino fatto di tutto perché fosse lei a dirtelo, hai fantasticato spesso su quella frase che ti avrebbe sollevato da un peso tremendo se pronunciata SPONTANEAMENTE da lei: “Sai, non ti amo più”… Ma lei non può dirtelo! Perché lei ti ama ancora! E siccome lo sente, l’ha capito, praticamente lo sa, insiste perché sia tu a dirglielo: “Devi dirmelo, se me lo devi dire, dimmelo!”… E tu glielo dici… Ma sei pessimo nel dirglielo: “Vedi, io non…non è che non ti amo…più…diciamo che ti ho amato all’inizio…cioè all’inizio anche tu…o meglio, nessuno dei due…voglio dire che io ti amerei se non fosse che…insomma, io ti ho amato, ma non abbastanza…o forse, ecco… Io non ti merito!”…E lei giustamente piange, urla, strepita: “Come: non mi meriti? Ma ti rendi conto della sproporzionata cazzata che hai detto?”… Sì, te ne rendi conto… Ora lei soffre sproporzionatamente… Ma attenzione, anche tu soffri! Soffri nel vedere quanto lei soffra più di te, è una sofferenza subdola, carica di sensi di colpa, forse è una sofferenza persino peggiore della sua… Sì, perché lei - che ti ha amato e ti ama ancora - può aggrapparsi a quell’amore, può farsene scudo, quell’amore seppur non più corrisposto è un punto fermo per lei… E invece tu sei allo sbando, sei disperato, perché capisci di non averla mai amata, o peggio di non essertela meritata… Insomma ti scopri immaturo, o forse insensibile, o forse incapace di amare, forse tutte e tre le cose insieme, un immaturo insensibile incapace di amare… Peccato non ci sia una parola per riassumere tutto questo… “C’è, c’è… E te la ricorda lei: “Sei uno stronzo!”…


Quando finisce un amore si soffre, si soffre sempre…
Anche quando si potrebbe non soffrire per niente
Intendo quando l’amore finisce né per colpa tua né per colpa sua, quando semplicemente si esaurisce, finisce per sfinimento, quando sfinisce, si può dire?... Ma soprattutto si può dire che l’amore – oltre che sfinire – può finire? E’ lecito ammetterlo?... Si sa come succede, ti senti sconfitto, smentito da te stesso, però insomma cazzo, capita che finisca!... E l’assurdo è che spesso non riesci neppure a capire quando esattamente è finito… Per esempio, se pensi: “Sta finendo”, facile che magari sia già finito, finito da tempo… E se vai indietro col pensiero per cercare di capire quando esattamente ha cominciato a finire - perché si sa che anche ogni fine ha un inizio – può pure capitarti di scoprire che probabilmente non è mai cominciato… Basterebbe ammetterlo, dichiararselo a vicenda!… E invece si soffre, forse se ne ha un po’ bisogno, occorre soffrire per darsi un senso… E ci si arrovella e ci si accusa l’un l’altro… “Perché tu, perché io”… Accuse, rivendicazioni, ricostruzioni, che sviliscono tutto… Ma perché, perché fare così?... Quanto sarebbe più bello, più giusto NON soffrire!... E piuttosto invece parlarsi, serenamente… Chiarire l’equivoco di fondo… Sorridenti…
“Bè, pazienza, credevamo fosse amore, invece niente… Amici come prima?... Anzi, dato che prima non eravamo affatto amici, facciamo: conoscenti come prima?… Che poi in fondo nemmeno ci conoscevamo… E allora: sconosciuti come prima!...”
Così ci si potrebbe ripresentare: “Piacere, salve, come va?”… E così chiacchierando, una parola via l’altra, ci si conoscerebbe, ci si troverebbe simpatici, ci si comincerebbe a piacere un po’, poi sempre di più, ci si innamorerebbe e… chissà… magari un giorno…

Friday, July 09, 2010

Post anomalo

Moto in Officina
Tempo di merda
Vacanze non ancora pianificate
Dente che mi fa male
Centralina che non si fa programmare
Persone che si fanno attendere

Solo il tempo è giudice di tutto.

Quindi,
è venerdì, tempo di fuggire :D